Tribunale Milano – sez. IX civ. – 23 gennaio 2017: Per le convivenze cessate a partire dal 5 giugno 2016 è possibile il riconoscimento del diritto agli alimenti del convivente more uxorio.

A stabilirlo è il Tribunale di Milano che con decreto del 23 gennaio 2017 si pronuncia per la prima volta su un’importante questione introdotta dalla legge Cirinnà.

Il nuovo testo normativo riconosce, infatti, ai convivente una serie di diritti e garanzie tra cui il diritto agli alimenti in favore dell’ex convivente in condizione di indigenza.

Il Giudice del Tribunale milanese, chiamato a pronunciarsi, per la prima volta, sulla questione, precisa la portata temporale della novella legislativa, dichiarando che “La legge 76 del 2016 ha introdotto nell’ordinamento il diritto agli alimenti in favore del convivente con decorrenza dal 5 giugno 2016 (data di entrata in vigore delle nuove norme); pertanto, una pretesa alimentare del convivente more uxorio è possibile solo per quelle convivenze che siano cessate a partire dal 5 giugno 2016”.

Inoltre, soffermandosi sull’onere probatorio gravante sull’istante, il Giudice esclude l’applicabilità ai meri conviventi di fatto delle previsioni normative di favore previste per gli assegni in materia di separazione (art. 156 c.c.) o divorzio (art. 5 l.898/70), negando nel caso di specie il riconoscimento alla richiesta avanzata, atteso che la ricorrente aveva solo “allegato ma non provato” gli elementi che le avrebbero consentito l’accesso alla pretesa alimentare.

Il decreto, così come il testo normativo, precisa che gli alimenti sono dovuti soltanto se, cessata la convivenza, sorge lo stato di bisogno. E’, dunque, necessario che il convivente non disponga dei mezzi per sopravvivere: una situazione di difficoltà economica estrema ben diversa dal mantenimento, finalizzato invero a consentire la conservazione del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio.

Si tratta di una pronuncia importante, volta a fare chiarezza su una questione che riguarda migliaia di coppie, etero e omosessuali, uniti da una mera convivenza di fatto.

Avv. Serena Lombardo

testo decreto 23.01.17