Reddito di libertà per le donne vittime di violenza, ecco la circolare Inps
Le donne vittime di violenza in condizione di particolare vulnerabilità o di povertà potranno accedere a un contributo fino a 400 euro al mese per un anno.
Con 3 milioni di euro di dotazione e l’arrivo della circolare dell’Inps, può partire il “reddito di libertà” per le donne vittime di violenza.
E adesso giungono, dunque, le attese istruzioni per presentare la domanda. Indicazioni che si possono trovare sul sito dell’Inps dove si mostra come e chi può accedervi.
Reddito di libertà, favorirà i percorsi di autonomia ed emancipazione
Si chiama “reddito di libertà” e il fondo è stato istituito per favorire percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza attraverso l’indipendenza economica.
L’operatività segue la pubblicazione della circolare numero 166/2021 da parte dell’Istituto della previdenza sul “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”.
É destinato alle donne seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, il contributo è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per l’autonomia abitativa e personale, il percorso scolastico e formativo di eventuali figli e figlie minori. Destinatarie sono le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Reddito di libertà, una specifica piattaforma
Per facilitare la presentazione telematica delle domande all’Inps, è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani che permetterà di inoltrare l’istanza redatta dalle interessate.
Il Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza – istituito dall’articolo 105-bis del decreto-legge n. 34/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77/2020 – è stato incrementato con tre milioni di euro del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.