Le dichiarazioni del figlio minore devono essere valutate
Nella scelta del domicilio prevalente dei figli di una coppia in fase di separazione, il Giudice non può non tenere conto dei desideri espressi dal minore in sede di ascolto.
Nel caso di specie il figlio minore della coppia aveva riferito al Giudice, in modo consapevole, deciso e motivato, di voler vivere con il padre.
Il Tribunale di Palermo, sulla base di tali dichiarazioni, ha disposto il collocamento dei figli presso il padre e l’assegnazione della casa coniugale a quest’ultimo, onerando la madre al versamento di un contributo per il mantenimento.
La decisione privilegia il ruolo e l’interesse del minore quale parte sostanziale dei procedimenti nei quali devono essere assunti provvedimenti che lo riguardano, ponenendosi in linea non solo con il dettato normativo di cui all’art. 473 bis 4 c.p.c., ma anche con l’orientamento giurisprudenziale maggioritario, secondo cui la natura giuridica dell’istituto dell’ascolto del minore è “il riconoscimento del diritto fondamentale dello stesso ad essere informato ed esprimere la propria opinione e le proprie opzioni nei procedimenti che lo riguardano, integrando una forma di partecipazione alle decisioni concernenti la sua sfera individuale e uno strumento di tutela e conseguimento del suo interesse nell’ambito del procedimento” (Cass. sentenza n. 3456/2023 di data 11.12.2023).
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