Assegno Unico per i figli, 175 euro da marzo 2022: verrà pagato con bonifico

Assegno Unico per i figli, 175 euro da marzo 2022: verrà pagato con bonifico

Il Governo ha approvato, nella giornata di giovedì, il decreto attuativo del cosiddetto “assegno unico”, una misura di sostegno economico alle famiglie con figli che dovrebbe andare a semplificare il regime frammentato delle detrazioni e degli aiuti in vigore fino a qualche mese fa.

Dal 1° gennaio tutte le persone con figli a carico potranno farne richiesta, e ricevere una somma mensile sulla base del numero dei figli, del reddito e di altri criteri.

Assegno Unico per i figli, le indicazioni

Un assegno mensile fino a 175 euro, che scendono a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni: le domande per il nuovo assegno rivolto alle famiglie si raccoglieranno dal 1° gennaio 2022 e i pagamenti arriveranno a partire da marzo. Eccoli i tratti essenziali dell’Assegno Unico universale per i figli, contenuti nel decreto attuativo approvato dal Consiglio dei ministri del 18 novembre. Il nuovo sostegno, per il quale sono stanziati «circa 20 miliardi» che garantiranno il carattere universalistico della misura, introduce maggiorazioni in base al numero, alla presenza di disabili, al reddito e al lavoro di entrambi i genitori e coprirà – nelle intenzioni dell’esecutivo – parte delle spese affrontate dalle famiglie per i figli dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.
Va così in archivio, dopo una breve ma intensa vita di pochi mesi, l’assegno ponte voluto dal governo Draghi per accompagnare le famiglie verso il nuovo strumento di sostegno che accorpa tutti gli aiuti finora esistenti. Tuttavia, l’assegno «ponte» e gli altri vecchi assegni familiari dovrebbero sopravvivere fino a marzo, quando il nuovo assegno andrà a regime con le prime erogazioni.

Assegno Unico per i figli, la misura

L’assegno unico universale per figli a carico è una misura che mira a concentrare in un’unica soluzione i tanti aiuti già esistenti per le famiglie (dagli assegni ai bonus, alle detrazioni) e tentare così di mettere ordine in una selva di sostegni che nel tempo ha portato a una dispersione delle risorse. L’assegno unico è stato introdotto dalla legge delega n. 46, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 6 aprile scorso (“Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale”).

Assegno Unico per i figli, destinatari

Le destinatarie sono tutte le famiglie con figli a partire dai 7 mesi di gravidanza fino ai 21 anni di età (purché studino o stiano cercando lavoro). Dunque, l’assegno unico è destinato sia ai lavoratori autonomi che a quelli dipendenti con uno o più figli a carico L’assegnazione è determinata sulla base dell’indicatore Isee e l’importo varia a seconda del numero dei figli, della loro maggiore o minore età, se sono studenti o se hanno delle disabilità. Come detto, l’assegno è anche per i figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni, ma in questo caso se hanno un loro reddito non deve essere superiore a 8 mila euro. Per i figli maggiorenni l’assegno sarà di importo inferiore, ma l’assegno è previsto solo in caso siano iscritti in percorsi di formazione, di avviamento al lavoro oppure nelle liste di collocamento.
L’assegno unico riguarderà, secondo le stime, «oltre 7 milioni di famiglie» e poiché «i dati certificano che metà delle famiglie ha meno di 15 mila euro di Isee, circa la metà della platea potrà prendere la cifra massima».

Assegno Unico per i figli, i criteri di definizione

I criteri di definizione della somma erogata sono principalmente due: il numero di figli e il reddito della famiglia, ovvero l’ISEE. Secondo le stime, alle famiglie con ISEE inferiore ai 15 mila euro spetteranno 175 euro al mese con un figlio, 350 con due e 610 con tre, con la somma che aumenta all’aumentare dei figli e in base ad altri fattori, come per esempio se entrambi i genitori lavorano (30 euro in più a figlio) e se la madre ha meno di 21 anni (20 euro in più a figlio).

Man mano che il reddito aumenta le somme elargite diminuiscono. Per gli ISEE più alti, sopra i 40 mila euro, si arriva a 50 euro al mese per un figlio, 100 per due e così via. Ci sono poi criteri ulteriori: per esempio, per i figli disabili non ci sono limiti d’età, e l’assegno unico continuerà a essere erogato per tutta la vita.

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